Tavola dei diritti per il Metodo Orientato al Consenso

A) DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DI OGNI PARTECIPANTE

  • 1. Io ho il diritto di essere trattato con rispetto. Così gli altri.
  • 2. Io ho il diritto di avere ed esprimere opinioni e sentimenti. Così gli altri.
  • 3. Io ho il diritto di essere ascoltato e preso seriamente. Così gli altri.
  • 4. Io ho il diritto di dire “no” senza sentirmi in colpa. Così gli altri.
  • 5. Io ho il diritto di chiedere ciò di cui ho bisogno. Così gli altri.
  • 6. Io ho il diritto di cambiare opinione. Così gli altri.

B) ORIENTAMENTI PER UNA COMUNICAZIONE COSTRUTTIVA

  • 1. Usare messaggi “io” di confronto costruttivo.
  • 2. Ascoltare attivamente, e verificare se abbiamo capito veramente quello che gli altri volevano dire, e viceversa.
  • 3. Fare attenzione non solo ai contenuti, ma anche ai sentimenti espressi.
  • 4. Distinguere le persone dai problemi e dalle loro azioni: evitare di attribuire intenzioni agli altri e di giudicarli, attenersi ai fatti e ai comportamenti.
  • 5. Essere precisi ed evitare le generalizzazioni.

C) ORIENTAMENTI PER COOPERARE NEL CONFLITTO

  • 1. Passare dalla visione “me contro te”, al “Noi”.
  • 2. Passare dalle “prese di posizione” agli Interessi e Bisogni in gioco.
  • 3. Concentrarsi invece che sul Passato, sul Presente e sul Futuro.
  • 4. Passare dall’Impossibile al Possibile.
  • 5. Passare dalla Colpevolizzazione all’assunzione di Responsabilità.

fonte https://www.autistici.org/azione/consenso/tavola_diritti_cons.html

2fa – autenticazione a due fattori

Non ho il tempo di sviluppare bene l’argomento, ma è un invito ai collettivi di badare alla sicurezza di gruppo dei servizi online condivisi!

Consiglio una autenticazione a due fattori, quindi il consiglio è di comprarvi in gruppo delle chiavette apposite per autenticazione a due fattori. Li trovate anche in open hardware. Per dare consigli rapidi e spiccioli, il meglio la U2F (universal 2 factor autentication), poi la TOTP, per ultima la OTP.

Per la U2F, che ti protegge sia dal phishing che dai malware, necessiti proprio di una chiave hardware. Mentre la TOTP (che ti protegge dai malware e mitiga il phishing) la puoi avere installando un’app sul cellulare anche da F-droid.

Alcuni server autogestiti, come Autistici.org supportano entrambe

UNA semplice infografica per comprendere a grandi linee l’argomento:

Più approfondito:

https://arstechnica.com/information-technology/2020/07/apple-has-finally-embraced-key-based-2fa-so-should-you/

https://pberba.github.io/security/2020/05/28/lastpass-phishing/

https://en.wikipedia.org/wiki/FIDO2_Project

FIDO2: WebAuthn & CTAP

 

Ruoli e mansioni

Ecco il pdf ed anche l’odt, un documento editabile, di un documento di formazione della MAG6 di Bologna (Mutua AutoGestione mag6.it/) che da 30 anni fa prestiti sociali a piccoli gruppi per il cambiamento sociale antigerarchico e sviluppa strategie affinchè non si dissolvano nei conflitti e possano anche ridare il debito 🙂

Io lo trovo molto utile anche da una prospettiva femminista in quanto, abbiamo imparato dalle nostre compagne negli anni 70, le gerarchie informali sono le più difficili da combattere.

Quindi vi consiglio di applicarvici 🙂 insieme!

https://campiaperti.tetaneutral.net/s/YtkRbCzrYKeSsLm

https://campiaperti.tetaneutral.net/s/M29x2yXprcZMEan

Eccolo anche qui in versione web:

Solo 4 accortezze:

0) non deve superare la pagina A4 corpo 10

1) è che venga compilato da chi prende il compito e non dagli altri del gruppo. nel senso che i ruoli devono essere comodi, perchè sono le scarpe con cui cammina il gruppo. e quindi nel prendere una mansione si consiglia di autodescriverla secondo le possibilità.

2) che i ruoli e mansioni non vanno mai affrontati da sole/soli, perchè capitano emergenze imprevisti e la nostra vita non può rimanere schiacciata, ma neanche azzoppare un gruppo.

3) che si decida da subito, quando avverrà la revisione dei ruoli/mansioni, per aggiustarli, migliorarli renderli più funzionali a tuttu e ruotarli per potenziare tuttu e soprattuto il gruppo.

Descrizione di ruolo

1

Ruolo

2

Compito primario

max 3 righe, perché questo organo esiste? qual’è il fine ultimo?

3

Funzioni principali

cosa fa? Quali sono i processi di cui è responsabile? Chi prende la responsabilità per raggiungere lo scopo primario?

4

Relazioni organizzative fondamentali

quali funzioni prevedono che: .. si da/si chiede conto?.. che si delega?.. che verifica?..ecc. Con quali soggetti?

5

Relazioni Esterne

come sopra, se ci sono

6

Capacità e competenze necessarie ed utili

quali sono le cose che aiutano a vivere bene questo ruolo? Non è detto che le si possegga già ma ci si impegna/aspira ad averle, potenziarle

7

Note

Data, prossima revisione insieme, extra

 

 

Potere, privilegio e rango

Power, Privilege and Rank

Fonte: https://www.zegg-forum.org/images/PDF/Texte-Englisch/Rank-short.pdf

NOTE: non fermatevi a leggere alla C, è molto più scientifico di quanto sembri in quel punto.

Potere, privilegio e rango

Al fine di comprendere il potere più profondamente, è importante esplorare i fattori e i privilegi che ci consentono di rivendicare il potere. Mindell (1995) fornisce una mappa utile per esplorare i fattori che portano al potere. Questi fattori possono essere considerati come privilegi. Mappa questi privilegi secondo un sistema di classificazione. Definisce il rango come la “somma dei privilegi di una persona” (1995, p.28) e lo vede come “capacità conscia o inconscia, sociale o personale o proveniente da una cultura dominante, dal sostegno della comunità, psicologico, personale o potere spirituale”. (1995, p.42) A seconda della tua posizione rispetto ad altri, potresti avere un rango superiore o inferiore su un attributo. Maggiore è il tuo grado, maggiore sarà l’accesso a privilegi e potere in quest’area.

Il grado non è sempre guadagnato. Il grado di essere bianco in Sudafrica era un privilegio non appreso di cui non ero sempre a conoscenza, ma di cui ho tratto grande beneficio e che mi ha aiutato a sviluppare altri vantaggi di rango come l’istruzione e maggiori comfort materiali. Spesso, il rango in alcune aree consente lo sviluppo più semplice del rango in altre aree. Anche l’inverso può essere vero. Quando abbiamo un rango in una particolare area, potremmo tendere a fare affidamento su questo rango e quindi non svilupparci in altre aree.

Categorie di Rango

a. Rango sociale

Questa forma di rango è la classifica conferita dalla cultura e dalla società in cui viviamo. Comprende il sistema di valori nonché i bias e i pregiudizi della società tradizionale e offre più privilegi ad alcune persone e meno ad altre.

b. Rango psicologico

Il rango psicologico si verifica quando si sono sviluppate risorse e capacità interne in modo da avere un maggiore comfort personale e facilità nell’affrontare situazioni difficili.

• Questo sviluppo potrebbe derivare da un lavoro psicologico personale in cui si verifica una maggiore familiarità con se stesso nelle difficili sfide della vita

• Il rango psicologico potrebbe anche sorgere nelle capacità di apprendimento per affrontare il fatto di avere un rango sociale inferiore e di gestire il mondo in quella condizione.

c. Rango spirituale

Il rangoo spirituale deriva da una relazione con qualcosa di divino o trascendente: divinità, dee o spiriti. Può avvenire in modo naturale attraverso l’addestramento spirituale personale o come risultato di una reazione ad avere un rango sociale e psicologico inferiore. Non deriva necessariamente dalla pratica religiosa o dall’addestramento, ma piuttosto da una connessione a uno stato divino o trascendentale che crea un distacco e un’esperienza di libertà al di fuori della ruota della vita ordinaria.

d. Rango contestuale

Ogni comunità o gruppo ha il proprio sistema di valori. Il rango in un contesto locale deriva dal fatto di avere quelle qualità che hanno valore nella comunità. In molti contesti, essere popolare, ben collegato, un addett* ai lavori o una persona che sta nella scena da tanto tempo dà un rango locale.

e. Rango interno

Gli effetti dell’oppressione non sono solo esterni ma cambiano anche il nostro panorama interiore. Potremmo valutare alcune qualità o tendenze più di altre. L’oppressione esterna può portare all’oppressione interiorizzata. Abbiamo una forma di classificazione interiore tra le diverse parti di noi che spesso rappresenta un insieme di valori tradizionali.

Riconoscimento e utilizzo di Ranghi e Poteri

Anzianità e l’uso del rango

Ranghi, privilegi e potere esistono. I tentativi di alcuni di eliminare un sistema di classificazione e di ridurre il potere e i suoi abusi non hanno avuto successo. Viviamo in un mondo in cui il rango è evidente ed è in uso tutto il tempo. La sfida che abbiamo è quella di utilizzare bene il rango che abbiamo. L’uso efficace del rango ha il potenziale di trasformare noi stessi e quelli che ci circondano. Anche se fatto su piccola scala, l’uso del rango cambia il mondo in cui viviamo.

Riconoscimento di rango

Mindell afferma che il rango è una droga. Più ne hai, meno sei consapevole di come influisce negativamente sugli altri. Quando lo usiamo male, soffriamo, i nostri rapporti con gli altri soffrono e creiamo un mondo infelice intorno a noi. Riconoscere che abbiamo un rango potrebbe sembrare semplice, ma è un processo impegnativo. La maggior parte di noi riconosce i luoghi/le posizioni in cui potremmo non avere un rango. L’uso improprio del rango provoca difficili interazioni e conflitti nelle relazioni, in particolare con coloro che non hanno questo rango e soffrono per il nostro uso inconscio del rango su di essi. Spesso coloro che si trovano in posizioni meno potenti sanno di più su chi ha rango e gli effetti del rango e del potere rispetto a quelli che detengono questo rango.

Usare il rango

Una volta che riconosciamo il rango siamo in una posizione molto più facile per usarlo consapevolmente, con saggezza e cura per noi stessi e gli altri. L’uso e l’uso improprio del rango è spesso estremamente sottile e la sincerità nei confronti di coloro che potrebbero esserne soggetti e il loro feedback è importante. Nelson Mandela (1994a) è un buon esempio attuale.

Uso efficace del rango spirituale: la vita di Martin Luther King Jr. (1998) è una testimonianza dell’uso efficace del rango spirituale. In un periodo nella storia degli Stati Uniti in cui alla gente nera venivano negati gli stessi diritti, si concentrò non solo sulla sofferenza del suo popolo, il Popolo afro-americano, ma sulla sua visione dell’uguaglianza per tutti.